IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
  Visto  il  decreto-legge  7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
18 marzo 2005, con il quale e' stato dichiarato lo stato di emergenza
nel  territorio  del  comune  di  Naro,  in  provincia  di Agrigento,
interessato da gravi dissesti idrogeologici con conseguenti movimenti
franosi;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
12 maggio  2005, concernente l'estensione dello stato di emergenza di
cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 marzo
2005  al  territorio  del  comune  di  Agrigento interessato da gravi
dissesti idrogeologici con conseguenti movimenti franosi;
  Considerato   che  il  territorio  del  comune  di  Naro  e'  stato
interessato da gravi dissesti idrogeologici con conseguenti movimenti
franosi,  che  hanno  determinato ingenti danni ad edifici pubblici e
privati;
  Considerato  altresi', che a seguito del predetto movimento franoso
si  e' determinata una grave situazione di pericolo per la pubblica e
privata   incolumita'   con   conseguente   necessita'   di  disporre
l'evacuazione di numerosi nuclei familiari;
  Considerato, altresi', che i fenomeni di dissesto idrogeologico con
conseguenti  movimenti  franosi hanno colpito anche il territorio del
comune   di   Agrigento,  coinvolgendo  edifici  di  culto  quali  la
Cattedrale,  il  Seminario,  la  Curia  arcivescovile,  la  chiesa di
Sant'Alfonso,  la  chiesa  dell'Itria,  nonche'  numerose  abitazioni
private ed infrastrutture;
  Visti   gli  esiti  dei  sopralluoghi  effettuati  da  tecnici  del
Dipartimento  della  protezione civile della Presidenza del Consiglio
dei  Ministri  all'esito  dei quali e' stato confermato il denunciato
contesto di criticita';
  Ritenuto  necessario  attuare  tutti gli interventi straordinari ed
urgenti  al  fine  di  assicurare  la  rimozione  delle situazioni di
pericolo ed il ritorno alle normali condizioni di vita;
  Vista  la  direttiva  del Presidente del Consiglio dei Ministri del
22 ottobre  2004,  recante «Indirizzi in materia di protezione civile
in  relazione  all'attivita'  contrattuale  riguardante  gli  appalti
pubblici   di   lavori,   di   servizi  e  di  forniture  di  rilievo
comunitario»;
  Acquisita  l'intesa  della  regione siciliana con nota del 6 luglio
2005;
  Su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri;
                              Dispone:

                               Art. 1.
  1.  Il  presidente  della regione siciliana e' nominato commissario
delegato  per  fronteggiare  lo  stato di emergenza in relazione agli
eventi calamitosi citati in premessa, con esclusione delle competenze
previste al successivo art. 2.
  2.  Per  l'espletamento delle iniziative finalizzate al superamento
dell'emergenza,  il  commissario  delegato si avvale del Dipartimento
regionale  della  protezione  civile,  nonche', ove necessario, della
collaborazione  degli  uffici  tecnici  regionali, degli uffici degli
enti locali e delle amministrazioni periferiche dello Stato.
  3.  Il commissario delegato provvede, in particolare, al compimento
delle iniziative volte:
    a) alla  realizzazione di interventi diretti alla rimozione delle
situazioni  di  pericolo  per  il consolidamento dei terreni e per la
messa  in sicurezza degli edifici pericolanti, e, ove necessario alla
loro demolizione;
    b) al  tempestivo avvio dei programmi di indagini comprese quelle
previste dal successivo art. 6;
    c) all'emanazione   di   apposita   direttiva   disciplinante  la
concessione  dei  contributi  per  la  riparazione o delocalizzazione
degli edifici interessati dal dissesto;
    d) alla  realizzazione  delle  necessarie  vie  di fuga nell'area
della  collina  di  ubicazione  degli edifici ecclesiastici citati in
premessa.